Tanti piccoli pezzi di colori e forme differenti che, insieme, realizzano paesaggi da incorniciare.

I nostri mosaici, meravigliosi complementi d’arredo, sono anche un simbolo del modo di lavorare in Laboratorio, perché ognuno contribuisce alla loro realizzazione con un piccolo, insostituibile, pezzo.

Così Laura e Lucy pesano la resina necessaria per tutto ciò che abbellirà il mosaico. Federica e Pierluigi, mischiando i vari tipi di resina in proporzioni definite, creano le nuance di colore indispensabili per le sfumature più adatte ai paesaggi.

Gianna crea le sfoglie da cui poi saranno ritagliate le piccole tessere che verranno utilizzate per la composizione finale e tutti, insieme a Vito e Dora, realizzano le casette, gli alberi, i soli e le lune, le stelle, i fichi d’India e quanto è necessario per animare il mosaico.

Maty, con la sua creatività, compone il tutto, dando forma e colore originali al nostro mosaico che rende più belle le case di chi lo acquista.

E poi Gigi, con pazienza, mette insieme i piccoli pezzi colorati che formano le colline, i monti, le pianure, il mare e, alla fine, ci passa sopra il lucidante per resina, per renderli splendenti, come li vedete nella nostra esposizione o nel nostro shop online.

Tanti grandi e piccoli passaggi, tanti piccoli pezzi, che realizzano prodotti unici: non ve ne sono due uguali.

I nostri mosaici raccontano, a modo loro, un pezzo della nostra vita in Laboratorio.

Eupremio Luigi Greco

2010 Spoleto, 2015 Barcellona, 2016 Madrid, 2017 Vienna, 2018 Torino, 2019 Roma. Pausa per imprevista pandemia. 2021?

Ormai dovremmo essere abituati ai viaggi insieme, quelli che ci portano a lasciare laboratorio, genitori e casa per andare a scoprire le meraviglie dell’opera umana tra musei e piazze, castelli e palazzi storici.

Dopo aver studiato e approfondito Amedeo Modigliani e Niccolò Paganini, abbiamo coltivato il desiderio di andare a vedere i luoghi della loro vita, inseguire le tracce che hanno lasciato nelle città natali. Dunque un viaggio aereo in due tappe: Livorno, per le strade dove è cresciuto Modì, e Genova, lì dove ha esordito il genio del più bravo violinista di tutti i tempi. Quando Maty lo ha annunciato, nell’assemblea di giugno, eravamo già lì con la mente.

Eppure stavolta fare tappa a Livorno e Genova ha avuto un sapore del tutto inedito. Sarà stato il lungo periodo di fermo a causa del lockdown o la presenza nella compagnia, per la prima volta, di Adriana e Mattia? Oppure il fatto che le figure di Modigliani e Paganini ci hanno così affascinato da sembrare di andare a trovare due cari amici, due colleghi distanti nel tempo ma non dal cuore? Tutto questo.

Aggiungiamo il fatto che l’affiatamento che anni di storia gomito a gomito hanno generato ci rendono un insieme variegato, pieno di risorse, capace di supporto reciproco e di una gran dose di allegria.

Abbiamo varcato la soglia di Casa Modigliani, lì dove Modì è nato e cresciuto, negli occhi lo stupore dei dettagli: ecco il tavolo da cucina su cui è venuto alla luce, ecco la sua pagella! Livorno, poi, si è svelata pian piano e se chiedete loro cosa hanno amato di più vi diranno un elenco di cose: “Terrazza Mascagni e il giro in battello nei Fossi, i Quattro Mori, il Mercato!”.

Il terzo giorno a Genova. Ci aspetta il “Cannone” di Paganini, il suo prezioso violino, le chiese che hanno visto i suoi precoci successi. Alla ricerca delle sue tracce, troviamo tanto altro: una bella accoglienza, la Cattedrale di San Lorenzo, i carruggi e il volto di Fabrizio De André, il porto antico e la ruota panoramica.

Piove l’ultimo giorno, ma non ci ferma nulla! Il sole spunta presto e noi siamo ancora uno accanto all’altro.

Eccoci! Viaggiatori del cuore e dell'animo desiderosi di raggiungere traguardi lontani!

Gianluca Marasco

A volte passa tutto il tempo in silenzio, chino sui suoi clown che prendono vita con tratti di pennello sottili e regolari. Giuliano si immerge nel suo a tu per tu con la materia, quasi potresti dimenticartelo, sovrastato com’è da colleghi senz’altro più… appariscenti. Chi ama classificare le persone lo etichetterebbe come uno di quei tipi rinchiusi nel proprio mondo e poco capaci di comunicare con l’esterno. Ma per fortuna c’è un mistero in ognuno, refrattario a qualsiasi etichetta. E a volte a Div.ergo assistiamo al miracolo del suo disvelamento.

Il suo colore preferito è il giallo.

Quando chiedo di Giuliano ai suoi colleghi artisti di Div.ergo, scopro che sono informati perfino sul suo colore preferito. È Lucy a rivelarlo. Quanti potrebbero dirlo dei propri colleghi?

È un grande collega, afferma orgoglioso Mattia, l’ultimo arrivato della squadra dei pittori, a cui Giuliano appartiene. È preciso e veloce, chiosa Giulio, che di loro è il più anziano in ruolo. E soggiunge: A me chiede sempre: “Cosa devo fare?”. Insieme hanno formato un bel team, in cui fanno a gara nella responsabilità, senza rinunciare alla leggerezza dell’ironia: Alcune volte, quando chiudiamo e stiamo andando via: “Sì, sì, arrivo”, fa lui. Ma continua. “Giuliano, ti chiudiamo qui!” “Va bene, lasciatemi le chiavi…” Sembra quasi di assistere in diretta a queste schermaglie. Poi c’è il decoro di Paul Klee, che a lui non piace. E quando deve dipingerlo, noi gli diciamo: “Ecco il tuo decoro preferito!”

Non è certo uno che nasconde i suoi gusti e le sue passioni, Giuliano.

Ama gli accenti: bolognese, emiliano… ricorda Giulio, riportando alla memoria di tutti i simpatici dialoghi che intrattiene con chi scrive, imitando gli accenti di mezzo Stivale.

Pure gli piace la musica. Vasco Rossi. E Ligabue, si accoda Federica.

Gli piace soprattutto viaggiare.

Gli piace andare in pizzeria.

Gli piace stare con gli amici, parlare, andare d’accordo. Ognuno aggiunge il suo a questo lungo elenco.

Perché ognuno, in qualche modo, Giuliano riesce a raggiungere.

Per Lucy e Federica è molto generoso, ci offre il caffè a volte.

Saluta quando entra.

È affettuoso.

Pierluigi fa eco: per me è un ragazzo molto umile e molto gentile con tutti. È un amicone e ci tiene alle persone. È bello come si veste, anche. E il capello…

Anche Arianna ci tiene ad aggiungere il suo tassello. Che brilla in mezzo agli altri. Lei, che quest’anno è mancata a più riprese per la sua salute, aggiunge solo.

A me, chiede come sto.

 Vito Paradiso