Vado io!
Parole sapide: “Vado io!”
Quando l’ha detto Tony, siamo rimasti tutti sorpresi. Ci stava prendendo in giro? Con quel suo sorrisetto beffardo, che usa sia per attaccare che per difendersi, non si capiva se stesse scherzando oppure no. D’altra parte con uno che fino all’anno scorso si faceva venire le crisi solo a pensare di doversi allontanare da casa, non era facile crederci.
Invece era vero. Ci è voluto andare lui.
“Vado io!” È stato il modo attraverso cui Tony ha espresso un cambio. Un sabato sera a San Donaci, dove il Laboratorio era stato invitato a presentare i suoi prodotti all’interno di una fiera, un’occasione importante per noi che cerchiamo di portare in giro, insieme a quello che facciamo, anche un’idea alternativa sul tema del lavoro lavoro e della diversità.
E questa disponibilità inattesa, lanciata quasi distrattamente sul tavolo della nostra collaborazione nell’opera di Div.ergo, ci ha fatto riflettere sul modo con cui i nostri artisti interpretano e vivono il loro ruolo in questa impresa comune.
Nel tempo stanno acquisendo la consapevolezza che lo spazio del loro protagonismo non si esaurisce nell’esercizio di una manualità – che, pure, nel tempo si fa sempre più precisa – né tanto meno si identifica con la presenza in un luogo che garantisce stimoli e provocazioni continue, ma si allarga ai tanti fronti, che il Laboratorio tenta di aprire come varchi possibili in un mondo governato dall’efficientismo, dalla fretta, dal consumo. Loro partecipano sempre con entusiasmo a questo progressivo evolvere dell’esperienza che li porta ogni volta oltre, rispetto al piccolo mondo in cui sentirsi sicuri, ma di cui rischiano di essere prigionieri.
Quel Vado io! è risuonato come un campanello vigoroso che ci ha ricordato la necessità, anche per noi, di uscire dai nostri piccoli mondi, di spingerci senza timori con la potenza del nostro sogno. Quel Vado io, giunto inatteso dopo tre anni di tentativi, sollecitazioni, insistenze, e anche prediche, giunto in un tempo in cui avevamo deciso di abbandonare con Tony l’argomento uscite, ci ha rimesso al nostro posto. Quale? Quello di ‘colleghi’, al di fuori di qualunque altro ruolo e compito. Colleghi di questi creatori di bellezza, una bellezza che traluce nelle loro opere, che si diffonde dalle loro relazioni con gli altri e che, da qualche tempo, brilla anche nella loro iniziativa.
Eupremio Luigi Greco